Ametista, caratteristiche e proprietà

L’Ametista appartiene al gruppo dei quarzi, essendo una variante del quarzo ed è usata come pietra preziosa. Il colore dell’ametista presenta differenti tonalità del viola, le ametiste scure sono considerate le più preziose. L’ametista è popolare tra gli amanti dei gioielli ed è utilizzata come minerale prezioso, semiprezioso e decorativo.

Gemma Ametista: composizione ed estrazione

Dalla famiglia dei silicati, l’Ametista è una pietra pregiata. La sua formula chimica è SiO2, biossido di silicio. Sulla scala di Mohs la sua durezza è 7 e il suo peso specifico è 2,65. Questo quarzo viola prende il suo colore dal ferro e dagli altri elementi che lo compongono, ma anche dall’irraggiamento. È possibile trovare ametiste rosse che contengono inclusioni di ematite. Oltre i 250°, questa pietra può perdere il suo colore intenso ed ingiallire. Nel 20° secolo, si pensava che il colore dell’ametista fosse dovuto al fatto che conteneva manganese. Tuttavia, poiché può essere notevolmente alterato dal calore, alcuni esperti hanno ritenuto che il colore fosse dovuto a fonti organiche. È stato suggerito il tiocianato di ferro e si è affermato che vi si trovasse zolfo. Ricerche recenti hanno dimostrato che il colore dell’ametista è dovuto alle impurità di ferro. Le ametiste sono tipicamente estratte nelle miniere alla deriva. In questa forma di estrazione, un pozzo minerario viene scavato nella roccia. In passato, i principali giacimenti di ametista si trovavano in India. Oggi ci sono giacimenti di ametista in tutto il mondo. I più importanti sono in Brasile e Uruguay ma i depositi esistono anche in Francia, Germania, Russia, Madagascar e Sud Africa.

Ametista: storia e significato

Nell’antichità, le pietre di ametista erano spesso un tesoro inestimabile perché a quel tempo le riserve di ametista si trovavano raramente, per cui il valore delle pietre di ametista era paragonabile ai costosi diamanti. Il nome di questa pietra semipreziosa è di origine greca. Methystos significa ubriachezza, il prefisso -a indica privazione. L’ametista si riferisce quindi alla sobrietà. Ma perché il nome di questo minerale è legato all’assenza di ubriachezza? Nella mitologia greca, Amethystos è il nome di una ninfa. Dioniso, dio del vino e dell’ubriachezza la voleva, ma lei voleva rimanere casta e rifiutò le sue avances. La dea Artemide trasformò poi Amethystos in un cristallo duro e freddo, proteggendola così dalle cattive intenzioni di Dioniso. Preso dall’ira, Dioniso versò il suo bicchiere di vino su questo cristallo. Successivamente ha assunto un colore viola intenso. Greci e romani conoscevano bene questa storia mitologica. Ecco perché per prevenire l’ubriachezza, bevevano da tazze di ametista. Anticamente presso gli Egizi questa pietra veniva utilizzata anche per far cadere la pioggia in caso di siccità. Simbolo di abbondanza e fortuna, l’Ametista era un segno di buona fortuna se appariva nei sogni del popolo ebraico. Per i cristiani, l’Ametista diventa un simbolo di purezza e umiltà quando Giuseppe offre a Maria un anello con un’Ametista. Questa pietra simboleggia anche l’amore e fedeltà. Durante il Rinascimento italiano, Leonardo da Vinci usò l’ametista per dissipare i suoi pensieri negativi. Questa pietra gli ha anche permesso di aumentare la sua intelligenza innovativa.

Quali sono le principali caratteristiche della pietra Ametista?

Come varietà di quarzo, l’ametista ha acquisito densità e durezza. La pietra è quasi impossibile da graffiare. La principale differenza tra l’ametista naturale e la sua controparte artificiale è il colore. La pietra naturale ha un colore non uniforme, a volte può essere molto intenso. Questo è ciò che lo distingue da un prodotto artificiale che ha un colore liscio e tutto dello stesso colore. L’ametista sembra particolarmente bella al sole. Ma se riscaldata a lungo, diventa di colore giallo o verdastro.

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